Il Mexico e la maledizione del maiale.
All'aereoporto di Madris , scalo sulla strada di Mexico City, apro la casella di posta per passare un po' tempo in attesa del volo successivo.
Leggo una brevissima mail nella quale i miei compagni di avventura già in Messico mi dicono di rimanere in Europa se possibile.
Ora, voi magari non conoscete i Tamales ma vi assicuro che ho pensato che fosse un pessimo scherzo.Ovviamente parto.
Arrivo a Mexico City e vedo che stragrande maggioranza della gente in aeroporto indossa le mascherine celesti. Sembrava di essere in un film tipo " gli ultimi giorni della razza umana ".
Mi vengono a prendere all'aeroporto e mi raccontano della fobia e il panico che girano da queste parti.
Ci 2000 notizie diverse:
chi dice che ci sono 600 morti , chi dice che non ce ne sono.
chi dice che è solo un problema politico dato che ci sono le elezioni tra poco.
chi dice che nel 1810 c'è stata la rivoluzione , nel 1910 c'è stata la rivoluzione e quindi che vuoi fare nel 2010?
Non ci si capisce nulla, le notizie dall'Italia sono disastrose , i cari sono preoccupati e, non da poco, sono vietate le manifestazioni pubbliche fino al 6 di maggio.Le prime date, quelle più importanti, sono state annullate.
I voli dall'Italia non partono per insufficenza di passeggeri, l'ambiasciatore sconsiglia la partenza per il Messico.
In pratica siamo già con le valigie pronte per tornare a casa col primo volo disponibile , ma ci fermiamo a parlare con gli organizzatori.
Ci convincono a tentare la prima data a Nord a Durango.E 'un concerto grande e in una zona sicura.Per tranquillizzare tutti ci hanno portato a Cuernavaca, una città ad un'oretta da Mexico City, fuori dal Districto Federal e quindi al sicuro dall'epidemia e dalla paranoia della capitale.
Adesso siamo qua e venerdì e sabato suoniamo a Durango.
Vedremo poi.
Tamales=avventura.
Aumenta il numero di racconti che potrò usare coi miei nipoti quando sarò vecchio e canuto.