Seconde righe..
Pensavo sinceramente di avere meno problemi con internet perche' mi avevano detto che in India la velocita' di connessione era alta.E' vero ma e' difficile trovare posti dove la connessione e' decente davvero, in piu' regolarmente salta la corrente circa due volte al giorno e solitamente nel mezzo della lettera piu' bella che tu abbia mai scritto..Non appena hai trovato le parole per completare il concetto o il racconto che hai in testa salta la corrente.Pace...
Cerco di comportarmi da indiano almeno in questo.Non si scompongono mai.
Sono a Jaipur nel mezzo del Rajastan orientale.L'ultima volta ero alle porte della grande zona desertica che si trova al confine con il Pakistan(la tensione fra i due stati in questa zona e' perlopiu' formale).Dopo aver scritto la mail mi sono ritrovato a vagare per l'albergo con la torcia perche' la corrente era saltata per via di una tempesta di sabbia mista ad acqua durata varie ore.L'aria era pesante ed era molto difficile respirare.La mattina dopo sembrava tutto normale e la poca acqua era gia' asciutta..
Abbiamo visitato vari paesini in mezzo a zone aridissime senza fine vedendo gente splendida e sempre sorridente benche' non proprio benestante.Il turismo era poco e gli sguardi incuriositi.Poi andando verso sud si entra in una ampia area collinosa.Le colline sono puntute ma molto verdi l'acqua abbonda e i campi sono fertilissimi.E' piovuto due volte nello stasso giorno, segno buono anche se da quelle parti piove molto di piu' che nel resto della regione.Lo scenario lascia senza fiato:ai piedi delle colline inizia un po' di verde che ti introduce in questo continuo di sali e scendi fra colline di un verde accesissimo e laghetti e fuimiciattoli con decine di bufali a fare il bagno nel fango.Mucche in mezzo alla strada, uccelli coloratissimi e scimmie bellissime che vengono a mangiare biscotti dalle tue mani.
La gente e' bellissima e lungo le strade ci sono camion decoratissimi stracarichi di merci, donne dai saree (vestiti lunghi) coloratissimi ai bordi delle strade che lavorano e bambini che vanno a scuola in divisa.Tutti salutano con sorrisi splendidi evidenziati dal sole che dopo la pioggia colora tutto di luce ancora piu' intensa..
Forse sto diventando troppo poetico.In ogni caso siete piu' che autorizzati a prendermi per il culo visto che tanto dall'altra parte del mondo o quasi.
Ci siamo sistemati in un bell'alberghetto in mezzo al niente con davanti una strada secondaria poco trafficata e quasi solo da trattori e camion merci.
La nostra camera aveva una terrazzina che dava sul giardino e poco piu' avanti decine di scimmie giocavano sui rami di albero molto grande vicino alla strada.La pioggia e' iniziata a scendere e gli uccelli si sono alzati in volo.Poco dopo siamo stati al tempio giainista poco distante dall'albergo.Il giainismo e' una religione nata dall'Hinduismo che venera moltissime divinita', le differenze con l'Hindusmo sono moltissime ma convivono magnificamente e non si ricordano tensioni fra le due credenze.In mezzo a tutte quelle splendide colline di cui parlavo prima, davanti ad un fiume e circondato da alberi alti pieni di scimmie si trovano due templi, uno giainista e uno hindu.Quello giainista e' enorme e di una raffinatezza da far tremare molte delle nostre piu' famose chiese..
Tutta in meraviglioso marmo bianco e scolpita con migliaia di decorazioni sembra il luogo dove ti immagini che regni la pace dei sensi.Sembra quasi finta da quanto e' bella.In piu' un Holyman ci ha fatto da guida al suo interno e sia Ciska che io ci siamo follemente innamorati di lui.Occhi dal bordo celeste e l'interno verde, da brividi.Un fare da chi ha solo da insegnarti(in senso buono)lo abbiamo seguito come si seguono le luci da neonati.Gli avremmo lasciato tranquillamente la carta di credito quando ci ha chiesto un'offerta per le riparazioni del tempio.
Consiglio l'ascolto della canzone "L'uomo che cammina sui pezzi di vetro" di De Gregori per capire un pochino come mi sentivo.Bene, adesso vado e appena posso continuo a scrivere sperando che a qualcuno interessi.
Baci a tutti.
Ali' Baba'(come mi chiamano qua per via della barba)